Borgo Sud: il libro di Donatella Di Pietrantonio é una meraviglia.
Finito. Divorato, gustato, amato.
Va bene, il primo é sempre meglio del secondo…ma qui parliamo di una fuoriclasse.
È il momento piú buio della notte, quello che precede l’alba, quando Adriana tempesta alla porta con un neonato tra le braccia. Non si vedevano da un po’, e sua sorella nemmeno sapeva che lei aspettasse un figlio. Ma da chi sta scappando? È davvero in pericolo?
C’è poco da dire, Donatella Di Pietrantonio ha una scrittura piena, elegante, corposa.
Anni dopo, una telefonata improvvisa costringe la narratrice di questa storia a partire di corsa dalla città francese in cui ha deciso di vivere. Inizia una notte interminabile di viaggio – in cui mettere insieme i ricordi -, che la riporterà a Pescara, e precisamente a Borgo Sud, la zona marinara della città. È lí, in quel microcosmo cosí impenetrabile eppure cosí accogliente, con le sue leggi indiscutibili e la sua gente ospitale e rude, che potrà scoprire cos’è realmente successo, e forse fare pace col passato.
C’ero anch’io a Borgo Sud, ho respirato l’aria di mare e di aglio e ho visto le montagne di Grenoble.
C’ero anch’io.
Ero a casa di Rafael e mi davano la nausea i gatti nella sua abitazione, ho ritirato i panni stesi di Adriana e accarezzato la sua testa coi capelli appena rasati.
C’ero anch’io.
Donatella Di Pietrantonio mi ha regalato la bellezza di esserci, catapultata anch’io tra i personaggi di Borgo Sud.
Ero lá con loro, non lontano da Pescara, tra il mare e la casa verde.
Dopo L’Arminuta anche questo romanzo si rivela essere intenso e intimo, dove nessuna parola, descrizione, emozione é lasciata al caso.
La bellezza di una scrittura così è che ti porta là, dove é la storia: senti e vedi, assapori, odi e ami, ti disperi e piangi. Non come loro. Sei loro, i personaggi.
Non a caso questo romanzo è stato finalista al Premio Strega.
Una meraviglia!
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