Bring It On al Summer Festival di Bologna. Un capolavoro di acrobazie e significati

Bring It On, andato in scena il 9-10 e 11 giugno nello spazio Open Air Boat di Bologna, ha regalato emozioni e acrobazie.

La recensione

Non sempre scrivo recensioni; tuttavia questa è doverosa perchè Bring it on, andato in scena il 9, 10 e 11 giugno nello spazio open air BOAT della BSMT di Bologna, è stato davvero strepitoso. Non che gli altri non lo siano stati, anzi, Bernarda Alba che ha aperto la X stagione del Summer Festival è stato emozionante e al solito molto curato, ma Bring it on merita una riflessione maggiore.

Leggendo la trama, infatti, si può essere tratti in inganno, pensando che sia uno spettacolo “leggero”: le dinamiche tra cheerleader ci sembrano da subito intessere una storia scontata tra adolescenti, qualcosa di già noto a cui dare poca importanza.

Io stessa, ammetto, amante delle epoche passate e dei musical che ti lacereno l’anima, sono andata a vederlo con questa aspettativa: sarà uno spettacolo divertente e nulla più.

E invece le tematiche affrontate, e come sono state affrontate, sono buonissima letteratura. C’è tutto in questo spettacolo: inclusione, diversità, spirito di squadra, superamento degli ostacoli, coraggio di essere se stessi, anche fuori dal coro.

 

Bring it on (spettacolo dell’11/6. Foto mia)

Campbell è chiamata a essere la più brava, ma è già in partenza avvantaggiata: è bella, ricca e va nella high school più in voga della città, la Truman. Solo quando viene a sapere di doversi trasferire in una nuova scuola, scopre che esiste il mondo, quello reale, che non è il suo dorato.  Ritrova Bridget, che era costretta a vestire i panni ingombranti della mascotte, pur di appartenere al gruppo delle cheerleader e qui, nel nuovo liceo Jackson, può indossare i suoi e dimostrare finalmente il suo valore.

Cadono dunque le maschere e i “perdenti” non sono affatto tali: la dignità è la loro forza e il coraggio di essere semplicemente se stessi è il motore che li porta a osare, oltre ogni pregiudizio, darsi una mano reciprocamente e vincere le battaglie della vita.

É questo che comprende Campbell: non tutti hanno le sue stesse possibilità, ma faticano a raggiungere gli obiettivi importanti e quello che poteva essere un problema enorme, assume dimensioni diverse se osservato da altri punti di vista.

Lo sguardo di Campbell è quello esagerato degli adolescenti: ogni sensazione, dramma, gioia e frustrazione viene percepita senza filtri, all’ennesima potenza. Poi si ridimensiona, quando è avvenuto il cambiamento, la crescita.

Io e il registra di Bring it on, Eugenio Contenti

Il regista, Eugenio Contenti, ha saputo rendere queste emozioni amplificate grazie alle scene ritmate e veloci. Un susseguirsi di momenti che esaltano la velocità con cui i ragazzi attraversano gli stati d’animo, quando tutto è così gigantesco e drammatico e poi, come è arrivato, sembra volare via.

La forza di questo spettacolo è data dai messaggi che arrivano, perfettamente confezionati da coreografie e musiche: “Ci insegnano ad omologarci, in realtà solo quando abbracciamo chi siamo, con coraggio ma anche accettando le nostre vulnerabilità, possiamo spiccare il volo e vivere a pieno il nostro potenziale” spiega Eugenio Contenti. E di “voli” in Bring it on ne abbiamo visti di strepitosi.  La regia associata e le coreografie di Silvia Contenti regalano l’effetto “wow”, il fiato sospeso, la magia e lo stupore. Sono lanci, salti, prese, acrobazie coloratissime, incalzanti e corali.

Il cast di Bring it on (11/6/22). ph. Giulia Marangoni

Fanno parte del cast sei cheerleader professionisti, del gruppo Black Ops (Francesca Luppi, Sofia Siciliano, Edoardo Boniello, Patric Miselli, Simone Branchetti e Nicolas Poluzzi), ma anche gli allievi della Bsmt sul palco non scherzano!

Si sono allenati con gli atleti, imparando in poco tempo le performance che abbiamo ammirato e hanno costruito quello spirito di collaborazione rappresentato in scena. Ciò che lo spettatore percepisce è una grande complicità tra loro, un gruppo che si muove, non il singolo, una coralità che insieme, raggiunge il traguardo: da soli non si vince!

Anche il cast creativo trasmette il senso di squadra: Roberto Tomassoli ci regala momenti corali tipicamente rap e beat per i protagonisti della Truman High School e suoni black e soul per gli studenti della scuola Jackson che si amalgamano benissimo con le traduzioni di Lorenzo Scuda che adatta e “italianizza” lo slang dei nostri adolescenti.

“Le parole da sole sono come rime esibite e sfacciate. Ogni frase è un piccolo slogan, che alza la temperatura emotiva delle parole stesse” dice Scuda e solo guardando lo show si comprende quella mescolanza di alti e bassi data dal linguaggio.

“I ringraziamenti vanno a tutti- racconta ancora Eugenio Contenti a conclusione della serata dell’11 giugno- perchè uno spettacolo così non può essere realizzato da soli” e cita Shawna Farrell, Giuseppe Lombardo e Mauro Simone, rispettivamente Direttrice, Amministratore Delegato e Vice Direttore della BSMT, che lo hanno voluto a dirigere Bring it on, ma anche Emanuele Aliati per le luci, precise e pertinenti, i ragazzi dietro le quinte, i costumi, il trucco…un lungo elenco di persone che ha contribuito a realizzare lo show.

Perchè è stato davvero un grande spettacolo!

Quando i riflettori si spengono, il pubblico ha ancora il fiato sospeso per quei “fuochi d’artificio umani”.  “Che bravi!”, “Che bello!”, “Sono senza parole”: sono i commenti della gente che fatica ad andare via, come ad assaporare ancora per un po’, la magia che ha respirato. Restano lì, nello spazio sotto le stelle, attendono gli allievi, si complimentano con loro e con il cast artistico.
Bridget and Campbell (ph. Giulia Marangoni)

Ed è giusto fermarsi a ringraziare: Bring it on è andato oltre le aspettative. Gli artisti, tutti, ci hanno offerto uno spettacolo bellissimo e permeato di significati: è un peccato che sia finito già.

Bring it on sarebbe da portare nelle città, nelle scuole, sui palcoscenici italiani, ai festival… perchè in molti possano vedere uno lavoro incredibile ricco di messaggi… non solo per gli adolescenti.

Sarah Pellizzari Rabolini

 

Un “volo” da cheerleader (ph. G. Marangoni)

 

 

 

Ecco i prossimi appuntamenti del Summer Festival di Bologna

15 giugno UNO, NESSUNO… BOAT
18, 19 giugno TEST BOAT
24, 25 giugno STATO LIQUIDO BOAT
30 giugno, 1, 2 luglio DOGFIGHT BOAT
9, 10 luglio QUALCOSA DI MARCIO TEATRO COMUNALE FERRARA
I biglietti per gli spettacoli presso BOAT sono acquistabili su vivaticket

Per “Qualcosa di marcio” (Something Rotten) al Teatro Comunale di Ferrara i biglietti sono acquistabili anche presso la biglietteria del teatro in Corso Martiri della Libertà 21; aperta il martedì e mercoledì dalle 16 alle 19, giovedì, venerdì e sabato dalle 10 alle 12,30 e dalle 16
alle 19. Lunedì, domenica e festivi chiuso.

Per ulteriori informazioni sul calendario degli spettacoli: www.bsmt.it

Si ringrazia l’ufficio stampa

 

Print Friendly, PDF & Email
Share on facebook
Condividi
Share on twitter
Condividi
Share on whatsapp
Condividi

SARAH PELLIZZARI RABOLINI

Ho sempre scritto per quotidiani e webzine raccontando di libri, teatro e cinema: continuo a farlo qui, a modo mio, “Con i miei occhi”.